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Archivio Palazzeschi

La biblioteca e le carte di Palazzeschi lasciate in eredità all'Università di Firenze

Il Fondo Aldo Palazzeschi raccoglie i libri e le carte che lo scrittore, alla sua morte, il 17 agosto 1974, ha lasciato in eredità alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Firenze.
Il fondo librario dello scrittore è conservato presso la Biblioteca Umanistica (sede di Lettere); le carte (lettere, manoscritti delle opere, materiale iconografico) sono conservate presso il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi».

La biblioteca di Palazzeschi comprende 2172 volumi, tra cui 105 esemplari di opere palazzeschiane, tra prime edizioni e ristampe. Sono presenti quasi tutte le preziose prime edizioni dello scrittore: Lanterna (1907), :riflessi (1908), Poemi (1909), L'Incendiario (nell'edizione del 1910 e del 1913), Il Codice di Perelà (1911). A queste si aggiungono 104 traduzioni in lingua straniera dei suoi romanzi più famosi: Sorelle Materassi, I fratelli Cuccoli, Roma, Il doge.
Nella biblioteca dello scrittore si conserva poi un vasto repertorio di testi letterari, tra cui numerose prime edizioni con dedica autografa di importanti opere del Novecento.
Accanto ai libri, si contano 1500 periodici (fascicoli completi, estratti o ritagli di stampa), tra cui 28 collezioni pressoché complete di riviste (tra cui "Lacerba", "Il Baretti", "Letteratura", "Pan", "Pegaso", "Il Caffè", "L'approdo letterario").

Tra le carte d'autore del Fondo Palazzeschi si conservano i manoscritti della maggior parte delle opere dello scrittore: 180 tra romanzi, racconti, poesie, articoli e prose varie, spesso in stesure plurime, per un totale di 431 unità documentarie. Tra questi, Sorelle Materassi, Stampe dell'800, Il palio dei buffi, Roma, Il doge, Cuor mio, Stefanino, Storia di un'amicizia, l'Interrogatorio della contessa Maria, le Sinfonie. Mancano i titoli degli esordi, quelli cioè compresi tra il 1905 e il 1920.

Alla mole dei manoscritti va aggiunta una grande quantità di lettere, cartoline, telegrammi e biglietti postali, che testimonia, nell'arco di oltre settanta anni, le relazioni intrattenute con i protagonisti della vita intellettuale non soltanto italiana. I corrispondenti identificati e schedati sono circa 1400, per un totale di quasi 6000 tra lettere, cartoline, telegrammi e biglietti postali. Notevoli i carteggi letterari con Moretti, Rosai, Saba, Montale, Cicognani, Bilenchi, Valeri, De Libero, Parronchi, Betocchi, Saviane, Caproni, e con i traduttori delle sue opere, in particolare con Juliette Bertrand.
Importante la corrispondenza con gli editori (Attilio e Enrico Vallecchi, Arnoldo e Alberto Mondadori, Vanni Scheiwiller) e con critici e direttori di riviste letterarie: Mario Novaro, Borgese, Benjamin Crémieux, Prezzolini, Giuseppe De Robertis, Pietro Pancrazi, Ugo Ojetti, Antonio Baldini, Mino Maccari, Leo Longanesi, Frédéric Lefèvre e numerosi altri.

Tra i materiali iconografici, il Fondo conserva circa 500 fotografie: dall'album di famiglia ai ritratti, propri e degli amici scrittori. Sono presenti inoltre disegni, stampe e dipinti tra cui dodici quadri di Filippo de Pisis, due opere di Nino Tirinnanzi, una di Corrado Cagli, una di Mario Marcucci e una di Emilio Notte. Grazie a una convenzione con il Comune di Firenze, questi quadri sono stati inseriti nella Raccolta Alberto Della Ragione, adesso esposta al Forte di Belvedere.
Al Fondo appartengono anche (sezione Miscellanea) documenti legali e beni mobili appartenuti a Palazzeschi: sculture, targhe e premi letterari, alcune suppellettili come la scrivania e la sedia dell'appartamento veneziano.
Il Fondo Aldo Palazzeschi. Nuove Acquisizioni comprende i manoscritti e i dattiloscritti di Palazzeschi (segnatura FPna) che, staccatisi in periodi diversi dal corpus delle carte palazzeschiane, sono stati successivamente acquisiti dal Centro di Studi.

Al lascito originario si sono affiancati negli anni altri Fondi documentari appartenuti a conoscenti e amici dello scrittore.
Il Fondo Plebe Bellocchio comprende due sottofondi: il Fondo Libri Plebe Bellocchio e il Fondo "Le carte del signorino". Il Fondo "Le carte del signorino" comprende la corrispondenza di Aldo Palazzeschi con Plebe Bellocchio, e manoscritti, libri, ritagli di quotidiani e periodici, fotografie e materiale vario appartenuto allo scrittore, donato in vita o lasciato in eredità alla fedele domestica (da lui chiamata Margherita). I documenti sono stati acquisiti dagli eredi nel 2001 dall'Assessorato alla Cultura della Regione Toscana e affidati in comodato gratuito al Centro di Studi «Aldo Palazzeschi». Il Fondo Libri Plebe Bellocchio comprende 105 volumi acquistati dagli eredi dal Centro di Studi «Aldo Palazzeschi».
Il Fondo Valentino Brosio è stato donato al Centro Studi in data 7 settembre 2000 dagli eredi Silvio e Marisa Montironi; contiene alcuni manoscritti e lettere di Palazzeschi a Valentino Brosio e i materiali preparatori per il volume di Brosio Ritratto segreto di Aldo Palazzeschi (1985).
Il Fondo Alberto Perrini, donato al Centro Studi tra il 2002 e il 2003, contiene materiali relativi all'attività teatrale di Perrini, tra cui la riduzione teatrale di Roma dal romanzo di Palazzeschi, approntata in collaborazione con l'autore.
Il Fondo Pier Giorgio Ricci, donato al Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» da David Materassi nel dicembre 2004, è costituito dalla biblioteca e dalla corrispondenza dello studioso.
Il Fondo Acquisizioni Centro di Studi Aldo Palazzeschi comprende infine materiale vario riguardante lo scrittore raccolto a cura del Centro di Studi: in particolare 51 documenti audiovisivi cinematografici, televisivi, radiofonici, provenienti dalla RAI, dalla Televisione Svizzera Italiana o da donazioni di privati, e vari volumi delle opere di Palazzeschi acquisiti dal Centro di Studi nel corso degli anni.